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UNIVERSIADI 2025: Dubbi e criticità dell’attuale progetto

📢 Quest’oggi le Universiadi 2025 sono state assegnate alla città di Torino. Quando, più di un anno fa, esprimemmo pubblicamente alcune perplessità sull’evento, il presidente di uno degli enti promotori ci accusò di avere una “posizione ideologica”.

🖋 La cosa non aveva molto senso: in effetti noi non siamo mai stati contrari alle Universiadi, tant’é che presentammo, insieme ad altri Consiglieri di Amministrazione del Politecnico, di Unito e dell’EDISU, diversi emendamenti al protocollo al fine di migliorarle. Emendamenti che trovarono larghissimo consenso in tutti i CdA; ma che per “cortesia istituzionale” nei confronti della Regione non si ebbe la forza di mettere per iscritto (cosa che invece noi, insieme alla rappresentante dei docenti del Coordinamento Polito, chiedevamo a gran voce).

🔎 Dopo aver letto i nostri comunicati, molti giornalisti ci intervistarono, ma soltanto una testata pubblicò. Ci venne detto che le Redazioni li avevano bloccati perché “remavamo contro Torino” . Ancora una volta una palese distorsione: com’è possibile che un emendamento migliorativo ad un protocollo venisse visto come la contrarietà allo stesso? E se anche fosse, perché non consentire ad una voce contraria di esprimere la propria posizione?

📋 Ma nel merito, cos’è che chiedevamo? Tre cose semplicissime, che riportiamo “tradotte dal burocratese”:

  • la visione e l’approvazione del piano economico finanziario PRIMA della candidatura da parte di tutti i CdA degli enti coinvolti;
  • la garanzia statale del finanziamento PRIMA di candidarsi (per evitare che le astromiche cifre in gioco, più di 100 milioni, venissero poi chiesti alle università, come già successo nei giochi CNU del 2000, quando con il Rettore Zich vennero presi direttamente dai fondi per il welfare degli studenti);
  • la garanzia di un cofinanziamento delle residenze universitarie pari o superiore a quello degli strumenti di cofinanziamento statale già esistenti (pena la non convenienza economica di edificarle tramite questo percorso);
  • il coinvolgimento della cittadinanza nella scelta delle locazioni per le residenze (ad esempio evitando la riconversione dell’ospedale Maria Adelaide, che è bene che rimanga un ospedale).

💸 Su Repubblica leggiamo oggi “Ora il comitato promotore presieduto da Ricca ha 90 giorni di tempo per formalizzare la sua istituzione e individuare le risorse necessarie per la copertura finanziaria”, e proviamo un senso di profondo disappunto: non solo non si sono trovati i soldi PRIMA di candidarsi… non ci sono nemmeno ora che sono state aggiudicate!

💼 Forse la posizione “ideologica” è proprio quella in capo ai vertici di tanti enti promotori, la cui mira non è fare un evento “per bene”, che renda davvero un servizio a Torino ed ai suoi studenti; ma semplicemente ottenere visibilità. Lo abbiamo già detto, lo ribadiamo: se anche un euro di questi 100 milioni dovesse essere sottratto al welfare degli studenti, siamo pronti a scendere in piazza.

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