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COMUNICATO: NESSUNA TUTELA PER LA SESSIONE ESTIVA

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COMUNICATO: NESSUNA TUTELA PER LA SESSIONE ESTIVA

Nel corso della sessione di recupero in moltissimi abbiamo avuto modo di constatare la criticità della gestione di Ateneo degli esami telematici. Date incerte, recuperi non garantiti, modalità di svolgimenti che stravolgono quanto indicato sulla pagina del corso anche laddove assolutamente non necessario. Vista l’emergenza, come rappresentanti ci siamo fatti portavoce delle numerosissime istanze, nel modo più collaborativo possibile, chiarendo comunque sia pubblicamente che negli organi che non avremmo ritenuto per nulla accettabile una gestione simile per la sessione estiva.

Nonostante ciò, e nonostante abbiamo portato in questi mesi le nostre istanze in sostanzialmente tutti gli organi in cui gli studenti hanno voce, nessun avanzamento significativo è stato fatto. Il giorno 11/05 abbiamo chiesto, direttamente al Rettore, la convocazione urgente di un tavolo permanente di confronto, minacciando di troncare ogni sereno dialogo in favore di iniziative dimostrative. 

Il tavolo è stato prontamente formato, ed è stato convocato la prima volta il 15/05. Abbiamo fatto nuovamente presente le criticità, ormai arcinote e che riteniamo imprescindibili per una sessione di esame ordinaria e non più straordinaria.

In particolare crediamo che:

  1. Le modalità d’esame non possano essere modificate a discrezione del docente quando non strettamente necessario. Per esami fortemente pratici (es in cui è richiesto di utilizzare delle schede elettroniche) ovviamente serve un ripensamento ma, il resto deve rimanere tutto uguale: gli scritti su carta devono rimanere scritti, gli orali devono rimanere orali, i quiz a computer devono rimanere quiz, senza restrizioni sul non poter vedere le risposte precedenti.
  2. debba essere garantita e nel più breve tempo possibile, la possibilità di recuperare gli esami in caso di disconnessioni o malfunzionamenti informatici, evitando annullamenti delle prove per questi motivi.
  3. La sorveglianza potesse avvenire con i soli strumenti offerti dall’Ateneo, senza ulteriori elementi fantasiosi come “seconde webcam”, giri di fotografie nelle stanze e nelle case.

Il Rettore ha dichiarato di condividere le nostre istanze, accogliendole, e promettendo che avrebbe dato disposizioni rispettose di esse. Nella riunione, alla presenza della dirigente della gestione didattica, era stata anche definita una timeline indicativa: entro lunedì 18/05, rendere note le linee guida ai docenti, chiedendogli se, in funzione di esse, volessero confermare o riprogrammare le proprie date d’appello; ed entro il 22/05 far uscire congiuntamente le date e le modalità. 

Nella successiva riunione del tavolo, avvenuta proprio ieri, abbiamo chiesto novità su quanto definito pochi giorni prima. Peccato che:

  1. Un dirigente presente abbia immediatamente comunicato che a dire il vero nulla era stato definito (nello stupore generale nostro e di tutti gli altri rappresentanti presenti)
  2. Il vicerettore alla didattica ci ha comunicato che non è assolutamente possibile modificare le linee guida in essere, in quanto sono già state inviate ai docenti anche per la sessione di luglio. Alla richiesta di delucidazioni su quale organo di ateneo le avesse votate, ci è stato risposto: la commissione didattica (che già di per sé non è un organo ma semplicemente una commissione istruttoria). Quando abbiamo fatto notare che nessuno dei 4 rappresentanti in commissione didattica ricordava nulla di ciò, si è candidamente ammesso che gli studenti non sono stati volutamente invitati in seduta (di fatto quindi svolgendo una riunione con una composizione inesistente e quindi invalida ad ogni fine formale, tant’è che non esiste nessun verbale agli atti).
  3. Viste le modalità totalmente antidemocratiche di decisione, abbiamo comunque chiesto una riapertura di quanto definito. Ci è stato risposto, in forma di velata minaccia, che se avessimo preteso di riaprire la discussione sulle modalità, queste sarebbero state comunicate agli studenti non prima di due settimane, creando così enormi disagi.
  4. Poco dopo, è stato comunque ammesso che, in ogni caso, i docenti non sono tenuti a comunicare le modalità agli studenti entro l’apertura delle prenotazioni, ma bensì 15 giorni prima della sessione (ovvero sostanzialmente tra due settimane).

Come rappresentanti e soprattutto come studenti, non possiamo che constatare che al netto di tante dichiarazioni infiorettate, comparsate televisive, scroscianti articoli sul “modello politecnico”, si è scelto, coscientemente, di riproporre delle modalità vergognose e di certo non tutelanti, decise senza alcun elemento democratico e anzi “di nascosto” dagli studenti. A questo punto, di fronte all’ennesima presa in giro, all’ennesima falsa apertura, non possiamo che mobilitarci, tutti insieme, per ripristinare delle situazioni minimamente vivibili.