IN PILLOLE
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Introduzione di una Commissione paritetica d’appello a tutela per studenti EDISU
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100% di fondi anticipati per le Borse di studio EDISU, aumento beneficiari e fondi strutturali regionali
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Mense EDISU: ritorno a 1,80€ pasto unico, miglior qualita e accessibilità
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Residenze: nuove aperture, ristrutturazioni, votazione sui regolamenti, fondo rotativo per anticipo cauzioni, Wi-Fi potenziato
PROGRAMMA ESTESO
INTRODUZIONE
All’interno dell’università e della società che proviamo a costruire, vogliamo rivendicare un’idea di diritto allo studio che sia complessiva e che diventi base per l’autodeterminazione delle persone giovani, a partire dai contesti universitari che affrontiamo. Pensiamo infatti che sia fondamentale lottare per ricostruire un’università che torni ad essere veramente di massa e che sia base per il riscatto della società tutta. A partire da queste coordinate fondamentali, articoliamo ora la nostra idea di diritto allo studio, suddividendola anche seguendo le aree di intervento di EDISU che possano poi confluire all’interno degli organi preposti alla tutela del diritto allo studio, come l’Assemblea Regionale per il Diritto allo Studio (la cui composizione è solo studentesca). Crediamo però prima che sia necessario fornire un quadro complessivo dell’idea di diritto allo studio, portata avanti dalla giunta della Regione Piemonte. Complessivamente, si può dire che negli ultimi anni il diritto allo studio sia stato fortemente limitato, definanziato e pian piano impoverito e reso meno efficace. A partire dai rincari delle mense, passando per la mancata costruzione di nuove residenze e rinnovamento di quelle già esistenti (il cui stato è tutt’oggi pessimo). Infine, non possiamo che constatare come negli ultimi due anni la paventata volontà della Regione di investire sul diritto allo studio sia solo superficiale e per consenso elettorale: negli scorsi mesi, in cui ci siamo mobilitatu contro i rincari delle mense (dentro agli organi con mozioni e richieste di tavoli e fuori con pratiche che dessero forza all’attivazione, come assemblee e cortei), la risposta da parte della Regione Piemonte è sempre stata di chiusura e non dialogo. Articoliamo ora quindi la nostra idea di diritto allo studio:
- Borse di studio: crediamo che la componente reddituale sia la base delle possibilità per vivere bene, in quest’ottica chiediamo che le borse di studio siano estese a chiunque ne avesse bisogno e che siano adeguate economicamente tenendo conto della fase di crisi economica in cui si trova il paese. In questo senso, crediamo che a livello nazionale, vada affrontato il discorso dei LEP (Livelli Essenziali di Prestazione), che sono una direttiva che a livello centrale dovrebbe definire i livelli minimi territoriali ai quali le Regioni dovrebbero adeguarsi per un equo finanziamento delle borse e delle componenti del diritto allo studio tutto. Chiediamo allo stesso tempo che le borse di studio siano finanziate con largo anticipo, chiedendo quindi un investimento strutturale. Ugualmente vogliamo che l’erogazione delle borse di studio sia concorde con le tempistiche che vivere in città o fuori città ci impongono: non è possibile aspettare 4 mesi almeno dall’arrivo per ottenere la prima rata di erogazione.
- Mense: la nostra idea di ristorazione collettiva comprende la rivendicazione della gratuità del servizio, della qualità dei prodotti e dei metodi di trattamento delle materie prime ed una giusta retribuzione per chi lavora per le ditte che appaltano le mense: queste sono rivendicazioni che sono nate a partire dalla campagna contro i rincari dei pasti, che ha animato quegli spazi negli scorsi mesi. Vogliamo il prima possibile, un tavolo di lavoro che ripensi il tariffario delle mense per il prossimo anno e per quelli a seguire e che concepisca il diritto al cibo come una delle basi del diritto allo studio.
- Residenzialità: crediamo che vadano ristrutturate e rese completamente accessibili le residenze già attive; e che in maniera compatibile con il territorio e la città, ne vadano costruite di nuove che allarghino la base di quella che è un’idea di residenzialità pubblica fondamentale per abbattere i costi dell’abitare. Allo stesso modo, vogliamo che si costruiscano misure di assistenza all’affitto per studenti e giovani, ma non solo: affitti calmierati, contributi mensili sulle bollette, università garante degli affitti concordati per chi non abbia una componente genitoriale che possa farlo.
- aule studio: crediamo che l’idea di aula studio vada ampliata e che possa essere casa per chiunque studia o lavora: vogliamo aule studio aperte 24 ore su 24, richiediamo che siano completamente accessibili alle persone con disabilità, creando percorsi funzionali alle esigenze di tuttu, chiediamo di abolire il sistema di prenotazione. Crediamo che queste quattro aree siano fondamentali per cominciare a considerare il diritto allo studio nella sua complessità: in questa prospettiva, faremo arrivare le rivendicazioni negli organi. Ma tutto questo non esaurisce la nostra idea di diritto allo studio: rivendichiamo con forza, il diritto alla salute in un’ottica che tenga dentro tutti gli aspetti di cui si compone (salute fisica, salute psicologica, salute degli ambienti); così come il diritto alla cultura, che vogliamo sia universalmente accessibile. Di seguito le nostre idee, rivendicazioni e proposte puntuali sul tema del diritto allo studio.
2.1 InfoBorsisti EDISU Piemonte
Abbiamo creato una pagina Facebook, Instagram e il canale Telegram con questo nome “InfoBorsisti EDISU Piemonte” , gestita in collaborazione con lu rappresentanti di Alter.POLIS (PoliTo) e di CollettivaMente (UPO), al fine di offrire informazioni e aggiornamenti su benefici e servizi EDISU, ma più in generale su tutto quanto concerne il diritto allo studio. Tramite queste pagine in questi anni abbiamo risposto a migliaia di studenti e si sono rivelate uno strumento utile non solo per informare quante più persone possibili, ma anche per rispondere a dubbi, necessità e tramite le quali abbiamo potuto raccogliere anche le singole segnalazioni di problematiche e le istanze dellu studenti borsistu.
2.2 Borse di studio
Per tutto l’arco dei precedenti mandati, in cui siamo statu gruppo di maggioranza in ARDSU, la copertura delle borse è sempre stata del 100%, risultato ottenuto in poche regioni in Italia dove continua persistere il fenomeno degli Idonei non Beneficiari. Riteniamo comunque inammissibile che ogni anno studenti borsistu debbano vivere situazioni di incertezza e preoccupazione! Il traguardo per cui intendiamo batterci nei prossimi anni è che i trasferimenti verso EDISU vengano garantiti nel lungo periodo, indipendentemente dal colore politico della giunta di turno. Un parziale traguardo in tal senso è stato ottenuto grazie al grande presidio sotto palazzo Lascaris nel 2018, organizzato da nostru rappresentanti in ARDSU e da rappresentanti delle residenze, dopo il quale la Regione ha deciso di inserire le spese correnti di EDISU come spesa obbligatoria del Piemonte. Questo ha permesso di stanziare tutte le risorse necessarie nei tempi utili, senza scorrimenti di graduatoria e pagamenti tardivi. Inoltre, il vincolo di spesa sul diritto allo studio ha impegnato la Regione anche negli ultimi due anni, rendendo più difficile un eventuale taglio alle risorse per il diritto allo studio nel futuro.
2.2.1 Borse di mobilità internazionale
Grazie al nostro lavoro come rappresentanti siamo riuscitu a bloccare il taglio alle risorse destinate allu studenti in mobilità: abbiamo impedito il blocco dell’erogazione dell’importo relativo al servizio abitativo non fruito e la riduzione della quota del contributo integrativo. Siamo anche riuscitu ad ottenere dei miglioramenti: nel bando per il contributo integrativo dell’anno 2018/2019 sono stati considerati, dove previsti, anche i programmi ”free mover” e ”double degree”. Dopo la vittoria dell’ampliamento della platea di beneficiariu del contributo per la mobilità internazionale, ci siamo battutu per lo stanziamento dei fondi necessari ad assicurare la borsa a tuttu coloro che sono risultatu idonei non beneficiariu nell’a.a. 2022/2023.
2.2.2 Aumento della platea di beneficiari
L’attuale soglia massima per ottenere la borsa è 23.626 € di ISEE, con soli due scaglioni. Talvolta per pochi euro in più o in meno si passa dall’averne pieno diritto al rimanere senza nulla. Vorremmo pertanto proporre l’introduzione di alcune fasce cuscinetto, che permettano anche a chi ha un ISEE superiore di ottenere un sussidio almeno parziale. Per noi è estremamente importante che il diritto allo studio sia garantito a tuttu, la nostra università ideale è pubblica, gratuita, inclusiva e accessibile. Questa descrizione risulta ancora lontana dalla realtà attuale, ma ci batteremo, come abbiamo sempre fatto, per far sì che ci sia un’evoluzione in questo senso. Vorremmo che le borse di studio siano destinate ad una fascia sempre più ampia di studenti; vorremmo che i requisiti di merito fissati per accedervi siano abbassati, non per sminuire i successi di chi ha una buona carriera accademica, ma per sostenere anche chi non riesce a farcela. È fondamentale tutelare tuttu e non lasciare indietro nessunu.
2.3 Mense
Tutte le mense EDISU sono gestite (da sempre) in regime di esternalizzazione tramite appalti di ristorazione gestiti da aziende terze. Negli anni scorsi, grazie alle mobilitazioni che hanno portato a formulare diverse proposte come ARDSU sono state istituite cinque tariffe differenziate su base reddituale ed in generale siamo riuscitu ad ottenere un abbassamento degli importi per tuttu, agevolando così sia le fasce ISEE più basse, sia quelle medie. Siamo riuscitu ad ottenere un ampliamento della platea di beneficiariu del servizio mensa, rendendolo accessibile a tuttu e non solo allu borsistu: per poterne usufruire, adesso è sufficiente farne richiesta ad EDISU presentando un’attestazione ISEE. Da dicembre 2022, nonostante le aziende appaltatrici non avessero fatto nessuna domanda di aumento del piano tariffario preesistente, EDISU sotto richiesta della regione Piemonte ha deciso di aumentare le tariffe dei pasti delle mense di oltre il 40%. La decisione della regione Piemonte e di EDISU di aumentare le tariffe del 40% va in netta controtendenza con quella che è la richiesta dellu studenti che per anni hanno usufruito di un servizio essenziale come quello delle mense, inoltre l’aumento è seriamente immotivato in quanto non c’è stata una richiesta da parte dell’azienda appaltatrice a contratto già in essere e quindi è stata una decisione unilaterale da parte della regione. Negli scorsi mesi ci siamo mobilitatu fuori e dentro gli organi con mozioni, assemblee, presidi, cortei che sono culminati con l’occupazione della mensa principe Amedeo. Nonostante una forte attivazione la regione Piemonte ha deciso di ignorare la richiesta di mantenere il piano tariffario preesistente. Rivendichiamo quindi non solo che il piano tariffario ritorni quello precedente ma che il servizio sia totalmente gratuito per tuttu così come lo è anche in altre regioni d’Italia. Continueremo quindi a chiedere: • abbassamento delle tariffe ripristinando le precedenti in vigore fino al dicembre 2022; • miglioramento della qualità del cibo e del servizio erogato; • superamento del sistema di esternalizzazione degli appalti con migliori condizioni contrattuali e lavorative per chi lavora nelle mense; • costruzione di nuove mense adiacenti ai poli universitari scoperti.
2.3.1 Convenzionamento del bar del Valentino
Si tratta di una soluzione transitoria, positiva ma non definitiva, per migliorare il servizio di ristorazione nell’area di San Salvario a seguito della chiusura della mensa di Via Galliari, prevedendo un punto di erogazione del servizio all’interno del Castello del Valentino, ma anche più vicino alle sedi di Unito (Via Giuria etc.): questa soluzione infatti dovrebbe essere affiancata da altri esercizi convenzionati nella stessa area e da un migliore utilizzo della convenzione con la mensa interna della Stampa! Ma soprattutto: in prospettiva l’obiettivo dovrebbe essere l’apertura di una vera e propria nuova mensa nell’ambito del polo di Torino Esposizioni (Rotonda del Valentino).
2.3.2 Monitoraggio
La presenza di rappresentanti dellu studenti negli organi decisionali universitari e regionali si è dimostrata ancora una volta fondamentale: siamo riuscitu a impedire la chiusura della mensa Principe Amedeo che da maggio 2017 fuori dall’orario dei pasti viene utilizzata anche come aula studio. Continuiamo poi il monitoraggio della qualità del servizio di ristorazione grazie anche alla Commissione mense, organo di partecipazione studentesca, ideato e istituito grazie allu rappresentanti in Assemblea regionale.
2.4 Aule studio
La situazione delle Aule Studio torinesi è indubbiamente critica. Trovare un posto libero è un’impresa, e gli orari di apertura corrispondono solo parzialmente alle nostre esigenze. Nonostante le nostre pressioni, gli Atenei piemontesi hanno dimostrato notevole disinteresse per la questione, tanto che hanno destinato degli spazi di proprietà pubblica, che avrebbero potuto almeno in parte tamponare queste carenze, a degli enti privati e lucrativi! È il caso del “Burger King” nella Palazzina Aldo Moro di Unito e dell’aula “Reale Mutua” del Poli, spazi sottratti allu studenti per farne attività commerciali che lucrano sullu studenti stessu! Da parte nostra ci siamo opposti fermamente a queste scellerate scelte ed intendiamo attivarci nuovamente qualora si ripresentassero situazioni analoghe. In generale, riteniamo che il tema vada gestito con altissima priorità, sia creando nuovi spazi sia valorizzando l’esistente. Siamo riusciti negli anni a ottenere l’apertura di una nuova aula studio EDISU: una in via Ormea 11 (ex mensa di via Galliari), ed una in via Livorno 60, presso il Centro Congressi Environment Park. È nostra intenzione batterci per l’apertura di nuove aule studio anche in periferia e cintura, affinché lu studenti che vi abitano possano godere degli stessi comfort disponibili per chi abita in zone più centrali e vicine ai poli universitari. La nostra idea di aula studio non è uno stanzone da caserma, con guardie all’ingresso e banconi per il libro. Vorremmo spazi gestiti in modo più partecipato e con tutti i servizi necessari per poterci rimanere anche molte ore, come una connessione Wi-Fi a banda larga o una zona microonde per scaldare il pasto portato da casa. Un altro grosso problema per le aule studio sono il loro posizionamento sul territorio e la fascia temporale in cui sono aperte. Continueremo a chiedere maggiori investimenti in edifici pubblici abbandonati o dismessi per l’investimento in nuove aule studio, chiederemo inoltre di ampliare l’orario di apertura di tutte le aule studio aprendo anche nei week end gli spazi universitari soprattutto sotto le sessioni invernali ed estive.
2.5 Residenzialità e diritto alla casa
2.5.1 Residenze EDISU
EDISU gestisce in tutto il Piemonte 21 residenze universitarie, di cui 15 a Torino e Grugliasco, per un totale di 2099 posti letto. La gestione esternalizzata ha sempre presentato numerose criticità che nel corso degli ultimi anni sono diventate sempre più gravi. In parallelo a questi dati, a partire dall’analisi del fabbisogno abitativo per lu studenti fuori sede abbiamo, anni fa, elaborato un nostro “masterplan alternativo” per la realizzazione di residenze universitarie pubbliche, integrate nel sistema regionale di diritto allo studio, prevedendo che le aree e gli immobili comunali destinati alla privatizzazione fossero ceduti gratuitamente ad EDISU, al di fuori delle logiche del mercato immobiliare.In questo modo EDISU potrebbe ampliare la propria offerta di posti letto per lu borsistu, attingendo a finanziamenti dedicati messi a disposizione dal MIUR attraverso la legge 338/2000, che garantisce un cofinanziamento del 50% per la realizzazione di strutture di residenzialità universitaria. Questa situazione è resa ancora più grave dal numero insufficiente dei posti letto nelle residenze universitarie, alla luce del costante aumento delle domande di ogni anno, che costringe anche lu studenti borsistu fuori sede a cercare casa sul mercato privato: non possiamo permettere che ogni anno migliaia di studenti subiscano il disagio di non trovare un alloggio dignitoso! Per questo riteniamo che sia necessario rivedere ed ampliare l’analisi del “master alternativo” considerando una più ampia scelta di aree a partire da una ricognizione del patrimonio della Città di Torino e delle sue aziende partecipate, includendo anche immobili del demanio militare o di proprietà di altre istituzioni pubbliche.
2.5.2 Residenze: spazi insicuri
La residenza diventa a tutti gli effetti la casa di unu studente, eppure negli ultimi mesi è venuto tristemente a mancare una condizione prerogativa che ognunu dovrebbe poter vivere nella propria abitazione: il sentirsi sicuru. A seguito dei furti nella residenza Liborio prima, e della violenza in Borsellino poi, la risposta di Edisu è stata ancora inadeguata: una temporanea militarizzazione degli spazi , che tra cancelli, telecamere e guardie armate (che avevano ordine di muoversi sia all’esterno che all’interno) assumevano forme più simili a quelli di centri di detenzione che di residenze universitarie. L’approccio alla securizzazione deve essere totalmente diverso, rinnovando strutture che spesso risultano antiquate o addirittura non funzionanti, ed accogliendo richieste provenienti dallu residenti (come quella di porre gli spioncini alle porte).
2.5.3 Regolamento interno delle residenze
Nell’ultimo mandato l’Assemblea regionale degli studenti si è occupata, insieme allu rappresentanti delle residenze, anche di un altro tema estremamente importante per il servizio abitativo: la modifica del regolamento interno, spesso oggetto di contestazioni da parte dellu studenti ospiti per via della sua notevole rigidità: non solo è vessatoria, ma anche inefficace dal punto di vista della co-responsabilizzazione di studenti che condividono gli stessi spazi di vita.
2.5.4 Potenziamento connessione internet
Un punto su ci siamo tanto battutu è stato quello riguardante la connessione internet all’interno di ogni singola struttura: date le diverse modalità contrattuali con i diversi appaltatori del servizio risulta che tra le varie residenze si hanno qualità differenti di connessione, ma ci teniamo a sottolineare che sono state poste le condizioni per un graduale e tempestivo miglioramento della connettività e, inoltre, presso alcune strutture sono stati già compiuti dei piccoli passi in avanti, quali l’installazione del WI-FI e l’aumento della banda di connessione.
2.5.5 Ristrutturazione di due residenze
Grazie alle nostre forti pressioni, siamo riuscitu, finalmente, ad ottenere la ristrutturazione di due residenze: Cercenasco, già funzionante da anni ma dal 1 Maggio 2019 verrà chiusa per l’inizio dei lavori; Via Lombroso, immobile concesso dal comune di Torino, mai stato funzionante. Le operazione di ristrutturazione permetteranno alle due residenze di soddisfare tutti i requisiti e le norme affinché possano essere adibite come strutture abitative per lu studentu fuori sede, in modo tale da avere inoltre un numero sempre più elevato di posti letto disponibili messi a bando.
2.5.6 Distribuzione di beni di prima necessità
Una delle novità che siamo riuscitu ad ottenere è l’introduzione in alcune residenze di distributori o metodi di distribuzione di beni di prima necessità, cioè prodotti indispensabili alla vita quotidiana, come ad esempio confezioni di assorbenti per la cura dell’igiene intimo delle donne. Continueremo ad insistere su questo aspetto, rivendicando che venga finanziato completamente con fondi pubblici e non attraverso compagnie, che finiscono per sfruttare ottime iniziative per motivi di profitto.
2.5.7 Servizio ”ResidenzAscolta”
Da diversi anni Edisu offre un servizio di sostegno e psicologico a coloro che abitano nelle residenze. Tuttavia tale servizio risulta essere difficilmente fruibile per lu studenti, con un’attesa media di quasi 3 mesi dalla data di prenotazione e quella della prima seduta. Ovviamente questo è dovuto ad un inadeguato stanziamento di fondi che comporta un ridotto numero di personale rispetto al necessario. Da sempre lottiamo per un adeguato supporto psicologico: per essere tale, questo deve avere tempistiche di fruibilità celeri e una facilità di accesso alle informazioni per usufruirne.
2.5.8 Abitare in alloggi privati
Trovare un alloggio è la prima preoccupazione per lu fuori sede che desiderano studiare a Torino. Purtroppo in questi anni, nonostante l’affluenza nelle università torinesi sia via via cresciuta, non sono fatti dei veri investimenti in termini di servizi e residenzialità studentesca! Ciò ha causato un costante aumento dei prezzi, soprattutto nell’ultimo anno per via degli aumenti generali del costo della vita. L’inadeguatezza di città e regione nel trovare soluzioni è sempre più lampante visto il costante aumento degli spazi privati come ad esempio studentati di lusso che risultano essere inaccessibili per i costi elevatissimi di affitto. Per porre un freno definitivo alla situazione sarebbe necessario un grande piano di investimenti pubblici, in servizi e residenzialità, per cui ci siamo fortemente battuti nel precedente mandato ed abbiamo intenzione di continuare a batterci. Risulterebbe, allo stesso modo, essenziale un calmieramento dei prezzi degli affitti per tuttu lu studenti. Spesso come studenti siamo in difficoltà nel permetterci di pagare interamente da solu l’affitto e oltre ad una situazione estremamente precaria in cui ci troviamo dal punto di vista lavorativo la nostra condizione ci spinge ad essere dipendenti nello specifico per stipulare un contratto d’affitto ad essere legatu alla nostra famiglia. Un’altra rivendicazioni che vogliamo portare avanti nei prossimi mesi sarà richiedere che UniTO o EDISU si rendano garanti a livello giuridico degli affitti concordati in modo da smarcarci da questa difficoltà. Chiediamo che queste due figure istituzionali si rendano promotori delle garanzie richieste durante la stipulazione dei contratti per permettere ugualmente a chi non ha una componente genitoriale che possa assicurare la fideiussione dei contratti un affitto regolare.
2.5.9 Fondo rotativo
Il numero di posti nelle residenze EDISU è purtroppo ancora ben lontano dal necessario, pertanto, ogni anno, migliaia di idonei devono rivolgersi al mercato delle locazioni private. Purtroppo tra cauzioni, spese di agenzia e volture ci si ritrova a dover pagare centinaia di euro ancor prima di cominciare l’anno, perdipiù senza alcun sostegno economico, dato che la prima rata della borsa viene erogata solo a dicembre. Questa situazione produce forti disparità, soprattutto per chi, come lu iscritti al primo anno, vive un momento particolarmente delicato del suo percorso e per lu quali la copertura dei posti letto è particolarmente bassa. Ci siamo quindi battutu per trovare una soluzione, che finalmente dopo lunghe trattative è arrivata. Si tratta del fondo rotativo per deposito cauzionale, ovvero la possibilità di ottenere un’anticipazione della borsa di studio, fino ad un massimo di 800 euro, per coprire le spese di cauzione connesse alla stipula di un contratto di affitto. Per il futuro, continueremo a batterci affinché la misura sia rinnovata ed estesa. Vogliamo che il contributo sia erogato già a inizio settembre e che possa essere richiesto più volte nel corso della carriera universitaria, ma anche più volte durante l’anno se necessario, come nel caso di un cambio di casa. In generale siamo convinti che sia necessario predisporre un intervento di sostegno più consistente, che non si limiti alla somma della sola cauzione ma consenta la copertura di tutte le mensilità di affitto fino all’erogazione della prima rata della borsa di studio.
2.6 Diritto alla salute
2.6.1 Spazio d’ascolto
Lo Spazio d’Ascolto psicologico è un servizio offerto dall’Università di Torino che permette di avere solamente 5 incontri da 15/20 minuti con unu psicologu, nonostante il sito dichiari che siano da almeno 40 minuti, senza contare che la lista d’attesa è di circa 3 mesi. Riteniamo inaccettabile ed insufficiente la qualità del servizio e chiediamo un suo potenziamento. Viene offerta l’opzionale possibilità di continuare gli incontri per ancora un paio di mesi ma cambiando psicologu, perdendo quindi il legame e il breve percorso già svolto. Il servizio, per coloro che hanno particolare necessità, offre la possibilità di accedere a visite psichiatriche all’ospedale San Luigi di Orbassano pagando solamente il ticket e senza contare la residenza, una soluzione ideale per chi è fuori sede, tuttavia questa possibilità non viene assolutamente pubblicizzata; pretendiamo una maggiore diffusione di questa risorsa essenziale e fondamentale per la sicurezza e la salute mentale di moltu studenti soprattutto per chi non abita nella città di Torino e non ha i mezzi economici per pagare i servizi privatamente.
2.6.2 Consapevolezza, prevenzione e servizi in Università
In Italia la disinformazione in materia di educazione sessuale è altissima. Pensiamo che soprattutto i luoghi della formazione debbano promuovere una forte sensibilizzazione sull’educazione sessuale e sulla sessualità in senso inclusivo e non-stigmatizzante. Per questo ci impegneremo innanzitutto a installare distributori di preservativi e dental dam all’interno dell’Università, nonché distributori di assorbenti gratuiti. Il nostro impegno verterà anche sulla costruzione di percorsi di educazione ad una sessualità basata su libertà e consenso per creare un contesto inter-relazionale il più possibile tutelante. In merito alla necessità di sensibilizzare sulla sessualità ci proponiamo di costruire giornate in università di test gratuiti e accessibili per l’HIV e dotati di una parte informativa sull’AIDS. Vogliamo luoghi dedicati all’erogazione di importanti servizi di prevenzione, check-point e consulenze informative in ambito sessuale.
2.6.3 Libertà dei corpi dallo stigma
Sempre in riferimento agli ambiti di lotta del movimento transfemminista, poniamo un occhio di riguardo sulle tematiche della stigmatizzazione e la discriminazione dei corpi, facendo luce su tematiche come la grassofobia, fenomeno rampante tanto in contesti quotidiani quanto professionali, e i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA). Nella stessa ottica, poniamo come centrale il discorso relativo a disabilità e abilismo rispetto alla liberazione dei corpi. A tale fine ci proponiamo di istituire un discorso ampio ed approfondito su questi temi, interpellando ad esempio associazioni che si occupano di DCA anche al di fuori della rete del Fiocco Viola, come Animenta, e tentando di smascherare i presupposti alla base di molte convinzioni scorrette e dannose ampiamente diffuse all’interno delle discussioni su di essi, persino in ambito accademico. Questo genere di discorso è utile in primo luogo al supporto e all’educazione dellu studentu al fine di prevenire comportamenti pericolosi per sé e per lu altru, nonché all’indirizzare verso riflessioni e percorsi di accettazione. In secondo luogo, è importante mettere in luce lo stigma grassofobico e le sue allarmanti conseguenze anche in ambiti accademici e professionali, come quello medico: non sono infatti rari i casi in cui una mancata o scorretta diagnosi dipenda dallo screditamento dei sintomi denunciati dallu pazientu in quanto ricondotti interamente alle dimensioni del corpo di questu ultimu. Riteniamo sia dunque proprio dall’istruzione e dall’educazione che debba ripartire una discussione onesta e de-stigmatizzante su queste tematiche, e che l’università si configuri dunque come luogo di informazione ed esplorazione delle stesse.
2.7 Diritto alla cultura
2.7.1 Accesso a testi accademici e letterari
Crediamo che il sapere sia democratico solo se le risorse vengono rese pubbliche e gratuite. Per questo da anni lottiamo per un sistema gratuito di accesso al sapere accademico e critico, creando piattaforme di libero e mutuo scambio di materiali, libri di testo, appunti e schemi per molti corsi di laurea. Nelle biblioteche autogestite delle aulette e degli spazi collettivi in Università raccogliamo testi di varia natura, manuali, riviste di attualità e di ambiti di interesse, specifici a seconda del polo, a disposizione di tutt* e che vivono del contributo della comunità che le attraversa. Vogliamo che anche l’Università si impegni con fondi strutturali per fare delle biblioteche di UniTo strumenti reali per rendere accessibile lo studio, senza distinzioni tra studenti in e fuori corso, mettendo a disposizione più copie dello stesso testo. Un servizio biblioteche inclusivo e democratico necessita di lavorator* non precari*, che possano accedere al welfare di ateneo. Vogliamo libertà di accesso ai materiali didattici e informativi, senza divario su base economica e sociale.
2.7.2 Musica, arte, cultura
Concepiamo la cultura come uno strumento di liberazione, se accessibile e gratuita, poiché è necessario conoscere la propria storia per scrivere il proprio futuro. Negli anni abbiamo ottenuto che l’Abbonamento Musei, che dà accesso a gran parte del patrimonio artistico e culturale del Piemonte e della Valle d’Aosta, sia fruibile allu studenti a un prezzo ridotto. Abbiamo anche introdotto convenzioni con il Teatro Stabile ottenendo sconti per le tariffe per universitariu. Inoltre abbiamo autogestito vari cineforum su temi sociali ed ecologisti con dibattiti sulla condizione della cultura e dellu giovani e il ruolo dell’università.