Diritto allo studio e Benessere Psicologico

Diritto allo Studio

In questi anni si sono avvicendate politiche che hanno smantellato il sistema universitario, provocando i danni maggiori a migliaia di studentə, in particolare degli atenei del Mezzogiorno. Il forte ridimensionamento e persino la chiusura di molteplici corsi di laurea, uniti all’esodo di studenti dagli Atenei del sud, che hanno registrato un crollo del 14% di immatricolati, dimostrano come il sistema universitario stia diventando sempre più chiuso ed elitario. In questo contesto socio – economico di prolungata crisi, l’Università dovrebbe essere il luogo in cui tutti hanno eguali opportunità in partenza, deve essere strumento di emancipazione e mobilità sociale, non può essere inaccessibile ed elitario.

Sulla base dell’idea che l’università debba essere un luogo accessibile a tutti e tutte, senza impossibilità dettate dalla condizione economica, abbiamo elaborato un programma sul diritto allo studio universitario che tocca tutti i punti principali. 

Livelli Essenziali delle Prestazioni

Ridefinizione dei LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni per l’accesso al Diritto allo Studio universitario). Sebbene la definizione dei LEP sia prevista dalla riforma costituzionale del 2001 manca il decreto attuativo di questi provvedimenti. Ci batteremo all’interno del CNSU affinchè essi siano determinati calcolando il contenuto della borsa di studio in modo da considerare i costi realmente affrontati dallə studentə, con criteri rispondenti ai loro bisogni e prevedendo requisiti di accesso più ampi.

ISEE

Crediamo che sia fondamentale l’innalzamento della soglia ISEE per la borsa di studio a 30.000 euro in tutte le Regioni; contestualmente chiediamo l’abolizione dell’ISPE, che ha determinato l’esclusione di migliaia di studentə dai benefici del DSU a seguito dell’entrata in vigore della nuova normativa ISEE.

Borse di studio

Rispetto al 2016, grazie alle lotte sindacali studentesche nelle diverse regioni, la copertura delle borse di studio a livello nazionale è certamente aumentata. Tuttavia, ad oggi ci sono ancora migliaia di studenti idonei non beneficiari, ovvero che avrebbero diritto alla borsa di studio ma non la ricevono per mancanza di fondi. Questa situazione è per noi inaccettabile e intendiamo raggiungere la copertura totale delle borse di studio tramite un incremento del fondo integrativo statale che garantisca che nessunǝ studente avente diritto venga esclusǝ. Per fare questo proponiamo che le risorse necessarie al raggiungimento di tale obiettivo siano recuperate tagliando i finanziamenti statali alle opere ecologicamente dannose.

Rispetto ai requisiti per l’accesso alle borse di studio, proponiamo che la soglia ISEE entro la quale si può accedere sia innalzata a 30mila euro in tutte le regioni e che il requisito dell’ISPE venga eliminato, dal momento che la valutazione del patrimonio è già contenuta nell’ISEE e spesso non misura realmente la condizione economica di una famiglia, basti pensare a chi eredita case e terreni che non riesce ad affittare o vendere.

Inoltre, proponiamo che a livello nazionale venga anticipata l’erogazione dei fondi necessari, così che anche gli enti per il diritto allo studio possano anticipare più possibile l’erogazione delle borse, per una loro reale efficacia che non le renda semplicemente un rimborso spese quando ormai lз  studenti  hanno dovuto sostenere i costi dello studio, in particolare per quanto riguarda il primo anno magistrale in alcune regioni.

Per quanto riguarda i criteri di merito per il mantenimento della borsa di studio, si chiede una revisione dell’obbligo della restituzione se non vengono soddisfatti i criteri, ed una progressiva revisione dei criteri di merito per il mantenimento della stessa, verso un reddito di formazione e universale.

Alloggi

Ancora troppз studenti sono idoneз non beneficari al posto alloggio e rimangono così esclusi dall’avere tariffe agevolate e sono costretti a rivolgersi al mercato degli affitti, spesso molto cari.

Per arrivare alla copertura totale dei posti alloggio intendiamo:

  • proporre un rifinanziamento dei bandi di cofinanziamento del MIUR per la costruzione di residenze universitarie.
  • incentivare l’utilizzo di immobili abbandonati per la riqualificazione a residenze universitarie e di individuare delle modalità generali con cui sia possibile inserire dei canoni calmierati per lз  studenti  all’interno delle tipologie di contratti di affitto.
  • impedire l’allargamento dei privati nel settore degli alloggi universitari. 

Trasporti

Attraverso il nostro lavoro in CNSU intendiamo proporre la creazione di misure che possano abbattere i costi verso la gratuità del servizio che lə studentə devono sostenere per raggiungere quotidianamente l’università e per spostarsi all’interno delle città in cui studiamo.

Borsa servizi

Per evitare che ci sia una differenza di possibilità, tra chi è beneficiario dei servizi del diritto allo studio (fino a 30.000 di ISEE) e chi non lo è (da 30.001 in poi), proponiamo di istituire una “Borsa servizi” nella fascia di ISEE tra 30.000 e 35.000. Tale contributo consisterebbe nell’agevolazione su alcuni servizi come la mensa e i trasporti, che possa fungere da sostegno a chi non può accedere alla borsa di studio ma non ha nemmeno un reddito così elevato.

Assistenza sanitaria

Lз studenti che alloggiano in un luogo diverso da quello di residenza riscontrano grosse difficoltà ad ottenere un medico di base o una visita specialistica nella città in cui studiano. Per questo motivo chiediamo che siano promossi, anche tramite il CNSU, degli strumenti che rendano possibile l’iscrizione all’azienda sanitaria della città dove lə studenti compie il proprio percorso di formazione.

Mense

In troppe regioni il servizio mensa è ancora troppo costoso e il prezzo dei pasti, anche quando diviso per fasce ISEE, non corrisponde alla reale possibilità economica dellə studentə. E’ necessario quindi un finanziamento del sistema delle mense, che garantisca omogeneità tra regioni e il progressivo raggiungimento della gratuità del servizio, con particolare attenzione per lə borsistə. 

Abbassare criterio per essere considerati fuori sede

Troppo spesso i criteri con cui le Università determinato chi è studentə fuori sede e chi pendolare sono arbitrari, è necessaria una revisione dei criteri per essere considerati fuori sede: troppo spesso infatti lз studenti vengono considerati pendolari anche quando vivono a distanze per le quali avrebbero bisogno di accedere ai servizi che soltanto lo status di studentə fuori sede garantisce. 

Digital device 

Ad oggi il sistema di diritto allo studio non copre i costi degli strumenti digitali, ad oggi necessari per la fruizione del materiale didattico, per la scrittura delle tesi e dei progetti assegnati. Questa mancanza è tra le prime cause del fenomeno del divario digitale, ovvero la difficoltà alcune fasce della popolazione di sostenere i costi delle tecnologie dell’informazione, in particolare personal computer e internet. E’ necessario che all’interno delle borse di studio questo costo sia previsto e che siano garantiti aiuti strutturali allз studenti. 

Open access 

Per garantire un diritto allo studio ed un accesso libero ai saperi, occorre che ogni materiale utile all’apprendimento sia accessibile, occorre eliminare ogni vincolo che renda questi appunto inaccessibili. Si propone quindi che ogni materiale didattico sia open access, insieme a file, riviste e pubblicazioni utili alla propria crescita e alla propria formazione universitaria.

Benessere Psicologico

L’emergenza pandemica ha portato con sé, a livello globale, profondi cambiamenti nella routine e nel piano individuale, relazionale e sociale. Ricerche scientifiche  mostrano come durante il periodo emergenziale nella componente studentesca  si sono acuite o sono sorte  sintomatologie cliniche, disagio crescente e elevati livelli di stress altamente predittivi del rischio di sviluppare disagio psicologico e psicopatologia. Questo  quadro si è andato a sommare ad una problematica strutturale legata al mondo universitario per la quale ci troviamo costantemente sotto pressione, intrappolati in una narrazione di performatività, competizione, individualismo, dove non è possibile fuoriuscire dai binari segnati dal percorso universitario.
È pertanto possibile ipotizzare sia interventi a lungo che a breve termine al fine di supportare la comunità studentesca che adesso come non mai ha bisogno di essere ascoltata. 

Poichè il servizio di supporto psicologico non può essere limitato ai luoghi della formazione, coerentemente con le proposte di implementazione del diritto allo studio inserendo un accesso agevolato alle aziende sanitarie locali, si lavorerà per la costruzione della figura dello psicologo di base, da inserire all’interno del SSN. Crediamo che gli strumenti di supporto siano indispensabili alla costruzione di una nuova società, che elimini la marcata performativa, competitività e tossicità che ci porta, circolarmente, ad avere bisogno di essi.

  • Istituzione in tutti gli Atenei di un Servizio di Aiuto Psicologico. Esso presenta diverse unità; in particolare, l’unità operativa di consultazione psicologica offre a allз studenti l’assistenza per fronteggiare problematiche relative a difficoltà relazionali, difficoltà emozionali e dell’umore, difficoltà nello studio (che non siano associate a disturbi dell’apprendimento, problemi cognitivi o di metodo di studio), stress e ansia, comportamenti alimentari disfunzionali, stati di confusione ed incertezza.
  • Mappatura dei servizi di aiuto psicologico presenti sui territori in tutti gli Atenei d’Italia. È infatti possibile che moltз studenti non abbiano cognizione di tutte le iniziative di sostegno presenti. Oltre agli usuali studi di psicoterapia, vi sono anche cooperative e studi associati che offrono servizi a pagamento ma a prezzi ridotti rispetto alle normali tariffe; pur non avendo ancora raggiunto l’obiettivo della gratuità, questo potrebbe costituire un’ agevolazione per la comunità studentesca, e in particolare per le persone che vorrebbero cercare un aiuto psicologico ma non sanno dove o come reperire le informazioni.
  • Gruppi di mutuo-aiuto gestiti. laddove esiste, dal collettivo di psicologia presente sul territorio e svolti con cadenza settimanale. Non si tratterebbe naturalmente di un aiuto clinico, in quanto esso spetta ai professionisti e non ai soggetti ancora in formazione; tuttavia, la creazione di uno “spazio sicuro” per lз studenti potrebbe incentivare il supporto reciproco, la comprensione e la prevenzione di situazioni a rischio. I gruppi di mutuo aiuto potrebbero nascere sulla base del confronto su alcuni argomenti che vanno dal parlare in modo generale della salute mentale, ad argomenti più specifici come ad esempio la sessualità, le relazioni a distanza, la progettazione del proprio futuro. Si pensa di poter co-costruire tali momenti chiedendo allз partecipanti di esprimere la loro preferenza e necessità sull’argomento da approfondire
  • Implementazione di uno sportello di ascolto psicologico tra pari della durata massima di un’ora e mezza erogato tramite zoom o svolto in sede. Sarebbe opportuno che lo sportello fosse gestito da persone con capacità empatiche, ascolto attivo e moderazione. Il che prevede una seria partecipazione e formazione continua da parte delle persone che vi operano. In aggiunta questo momento tra pari si potrebbe pensare di creare rapporti con psicologi e psicologhe abilitati/e che, in maniera volontaria offrono alcune sedute gratuite alla   componente studentesca. 
  • Ricreare momenti culturali e di socialità condivisa all’interno degli spazi universitari e promozione dell’attività fisica nei centri sportivi universitari che dovrebbero essere economicamente più accessibili.