Oggi è la Festa di chi lavora, di chi viene licenziatз quando chiudono le fabbriche e di chi studia, di chi non trova lavoro e di chi scappa dal Paese per trovarlo. Un giorno per tutte queste categorie, accomunate solo dal lavoro. Un lavoro che negli anni si è fatto precario, instabile, inaffidabile, insufficiente.
Se si può lottare, si può cambiare sempre, finché si è vivi, finché si ha respiro. SI può studiare fino a saper leggere il presente, lavorare fino a cambiarlo. Questo è il vero significato che dovrebbe avere il lavoro, e siamo proprio noi a dover cogliere queste opportunità, studiando e lavorando con bene in mente quello che vogliamo, il futuro che meritiamo e che desideriamo
Proprio da noi giovani, che siamo l’ultimo passo in una lunga lotta per conquistare la dignità del lavoro per tuttз, che non è ancora conclusa. Per questo dobbiamo ricordarci di chi è venuto prima di noi, di chi ha perduto tutto, aggrappandosi solo alla speranza, e ci ha consegnato un presente per continuare a lottare e creare un futuro sempre migliore, in cui qualunque lavoro ha dignità economica e sociale, in cui nessunз lavoratore muore di fame, freddo o senza casa.
E dovremo lottare vivendo e costruendo, senza compromessi, senza pause, un mondo migliore, come le masse di ieri e per quelle di domani.