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Resistenza, Liberazione e Pensiero

Torino è insieme a Milano lo scenario dell’azione congiunta tra popolazione e partigiani, che portò il 25 aprile 1945 le truppe Naziste e Fasciste a ritirarsi dalle città. È in memoria di quel 25 aprile di 77 anni fa, che festeggiamo la resistenza e la vittoria delle persone sullo spaventoso e assoluto cedimento morale del Nazifascismo. La conquista delle libertà (Parola, Pensiero, Stampa) sui totalitarismi.

Oggi questi diritti alle libertà, in quanto tali vanno considerati anche responsabilità, perché solo prendendoci la responsabilità di questi diritti possiamo prevenire terribili catastrofi.

Pensare è la più peculiare qualità umana, e come studenti universitari ci viene richiesto di essere responsabili del pensiero e del suo fine ultimo, che non è conoscere, ma discernere il bene dal male.

“Uscirono dall’ombra uomini che il fascismo non aveva piegati, avvocati, professori ed operai, e riconoscemmo in loro i nostri maestri, quelli di cui avevamo inutilmente cercato fino allora la dottrina nella Bibbia, nella chimica, in montagna. Il fascismo li aveva ridotti al silenzio per vent’anni, e ci spiegarono che il fascismo non era soltanto un malgoverno buffonesco e improvvido, ma il negatore della giustizia; non aveva soltanto trascinato l’Italia in una guerra ingiusta ed infausta, ma era sorto e si era consolidato come custode di una legalità e di un ordine detestabili, fondati sulla costrizione di chi lavora, sul profitto incontrollato di chi sfrutta il lavoro altrui, sul silenzio imposto a chi pensa e non vuole essere servo, sulla menzogna sistematica e calcolata” – Primo Levi, Il sistema periodico, Einaudi, pag. 133-134