Oggi 15 Gennaio era previsto un corteo per denunciare lo sfruttamento edilizio in atto nella città, in particolare rappresentato dal progetto del Centro Congressi finanziato da Esselunga che dovrebbe distruggere lo spazio del Centro Culturale Comala per “risanare” l’area della caserma Lamarmora. L’ex assessore all’urbanistica che ha approvato il piano (ora sindaco) Lo Russo aveva espresso, negli scorsi mesi, posizioni vicine alle motivazioni di centinaia di studenti ed abitanti del luogo che hanno fatto muro alla distruzione di uno spazio pubblico gestito da un’associazione che negli anni ha creato una comunità sana e vibrante in un quartiere che altrimenti sarebbe già diventato l’ennesimo “quartiere dormitorio”. E come ha reagito quindi la città di Torino?
Con la violenza e con la repressione.
Bloccando la partenza del corteo sin dall’inizio con un dispiegamento di forze impressionante, tale da bloccare l’uscita dallo spazio dell’associazione, da dove sarebbe dovuto partire il corteo. Caricando poi la folla, ferendo dellз partecipanti, non risparmiandosi neanche di caricare vicino ad una bambina. Tutto questo NON È ACCETTABILE in uno stato democratico. NON È ACCETTABILE che dellз ragazzз che vogliono farsi sentire debbano rischiare di essere pestatз per una manifestazione. NON È ACCETTABILE che le espressioni di dissenso per la politica urbanistica deumanizzante e senza scrupoli della privatizzazione selvaggia vengano risolte con il sangue.
Le forze di polizia coinvolte devono rispondere dell’accaduto, dichiarare perché hanno militarizzato un quartiere e caricato un corteo pacifico, cercando di impedire addirittura la partenza di questo. Questa NON può essere la reazione delle nostre istituzioni al dissenso ed alle comunità di quartiere e cittadine che frequentano la zona e stanno lottando per non vederla distrutta in nome del bilancio comunale!
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