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REPORT TERZA ASSEMBLEA TRANSFEMMINISTA

TRANSFEMMINISMO E INCLUSIVITÀ
Perché il transfemminismo riguarda tuttɜ.

Lunedì 7 Giugno abbiamo iniziato un nuovo ciclo di assemblee, volte alla diffusione di tematiche fondamentali o che più ci stanno a cuore del transfemminismo.

Partendo dalla definizione di Transfemminismo, dal concetto chiave di inclusione e dalla nostra esperienza nel Politecnico, la discussione è riuscita a coprire molti temi in un clima di ascolto reciproco.

Perché utilizziamo proprio il termine Transfemminismo 

Il Transfemminismo è un movimento femminista che, a differenza di altri più radicali come TERF o  SWERF, non è trans-escludente e quindi fa riferimento anche alle persone trans. Parlare di transfemminismo significa parlare di inclusività, di minoranze che lottano insieme e che osservano il mondo da tanti punti di vista, prendendo coscienza di tutte le categorie discriminate.

Ddl Zan e tutela contro i crimini d’odio

Come collettivo abbiamo già scritto della manifestazione del 5 giugno in Piazza Castello contro il blocco del Ddl Zan. Promuovere questo disegno di legge non toglie qualcosa a qualcunə, ma semplicemente tutela da crimini d’odio chi ancora, nel 2021, non lo è. Ognunə ha il diritto di essere se stessə, il Ddl Zan può tutelarci. Vi invitiamo a leggere i testi del disegno di legge, proprio perchè molte persone lucrano sulla falsa informazione, alimentando il dissenso contro questo Ddl con notizie non vere.

Gender gap e soffitti di cristallo

Il divario di genere nella retribuzione e nelle quote di lavoratori deriva da una visione patriarcale di professioni prettamente maschili o femminili. 

La New York Phil armonic Orchestra adotta le audizioni alla cieca dagli anni ‘70, che un decennio passò da 0 donne in orchestra diventarono al 50%, anche oggi è il 45%. Un semplice paravento che nasconde lɜ musicista è bastato per capire quanto è influente la percezione e il pregiudizio di genere. 

Altro esempio sono le discipline scientifico-tecnologiche (STEM) dove anche se il contributo delle donne è stato fondamentale, oggi ci dimentichiamo di ricercatrici scientifiche rimaste nell’ombra, di mogli degli scienziati uomini diventati famosi e delle prime ricercatrici matematiche. 

La società fatica a separare la definizione di donna da quella di mamma. Un esempio ne sono i titoli di giornale: “Samantha Cristoforetti prima donna europea al comando della stazione spaziale internazionale, diventa mamma per la seconda volta”. Una donna che lavora non è necessariamente una mamma, ma una mamma che lavora viene considerata una “super donna”.

Mascolinità tossica e pavimenti di cristallo 

Nessunə è liberə in un sistema tossico, neanche gli uomini. Influenzati da una visione dell’uomo pensato per lavori pesanti e la donna per lavori di cura. Un pensiero che non riguarda solo il tema di genere, ma anche di classe. La percentuale di decessi maschili sul lavoro risulta maggiore rispetto a quella di decessi femminili. Questo avviene sia perché la cultura dei “veri uomini non hanno paura di niente” fa percepire i protocolli di protezione come superflui, sia perché non vengono conteggiati i decessi in maggioranza femminili del sex working, ad oggi non ancora un lavoro. Inoltre, il problema della sicurezza diventa un problema di inclusione se si considerano le misure dei DPI (Dispositivi di protezione individuale) che vengono progettati per convenienza quasi esclusivamente sulle misure maschili.

Donne che odiano le donne

In un sistema che discrimina in base al genere e non al merito,le donne cresciute in ambienti misogini non riconoscono la discriminazione finché non le toccano direttamente. “Io ci sono perché me lo sono meritata. Quelle rimaste fuori non lo meritavano abbastanza!”.  Se in ambito universitario, lavorativo o di altro tipo, le donne solo una piccola percentuale questo può avere due spiegazioni: o le donne sono meno qualificate degli uomini o qualcuno ne è convinto. Quando si tratta di scegliere, si prende un uomo se è capace e una donna se è eccezionale. 

Il Politecnico

Se la discriminazione è strutturale, l’antissessismo è solo di facciata: anche se molte associazioni sono impegnate per la parità, il Politecnico spesso organizza iniziative che purtroppo possiamo considerare ancora pink washing. 

Dobbiamo riaffermare il margine di potere che abbiamo come studenti per un Politecnico migliore. Molte volte è capitato che lз stessз docenti facessero battute sessiste, autorizzando di conseguenza lз studenti a un comportamento sessista, soprattutto quando la percentuale studentesca femminile è minima, come in alcune classi di ingegneria. La stessa dinamica si può applicare anche nelle discriminazioni tra colleghi: casi esemplari sono Ingegneria Gestionale, Ingegneria del Cinema, Architettura o Design, che vengono discriminati se non peggio, dimenticati.

Privilegio

La lotta intersezionale riguarda anche la consapevolezza del privilegio che viviamo. Solo riconoscendo il nostro privilegio e agendo di conseguenza riusciremo a cambiare le cose.

Il transfemminismo, come già detto, riguarda le minoranze oppresse che lottano insieme, Studiare nella propria città di origine è un privilegio, essere maschi è un privilegio, essere bianchз è un privilegio, essere etero è un privilegio, e quanto più si è più privilegiatз quanto più è forte il dovere morale di sostenere le battaglie dellз altrз.

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