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Dare spazio, far durare ciò che in mezzo all’inferno, non è inferno

Ci sarebbe piaciuto parlare di come ottenere #moltopiudizan, ma ci troviamo ancora a manifestare anche solo per dimostrare la necessità del Ddl Zan, a dover spiegare che “diversità” non è sinonimo di “dividere” ma di “condividere”. Condividere più sguardi per vedere più cose e più lontano.

Siamo stanchз di aver paura della paura, di una fobia che fatichiamo riconoscere a livello giuridico, perché radicata culturalmente. Non si teme quello che si conosce, ma quello che non si conosce, poiché l’odio nasce dalla paura e la paura dall’ignoto.

Prima sarà colmato questo vuoto politico e normativo, prima e con più forza potremmo reclamare consultori e centri antiviolenza autonomi, per le donne e per le persone LGBTQIA+, regolamenti contro le molestie nei luoghi della formazione, la fine della rettificazione genitale alla nascita per le persone intersex, la piena depatologizzazione dei percorsi di transizione e una riforma della legge 164/1982, una legge che vieti le cosiddette “terapie di riconversione”.

Oggi 5 giugno come Alter.POLIS saremo alla manifestazione di Torino Pride in piazza Castello alle ore 16. Useremo la nostra voce di collettivo per partecipare alla manifestazione in favore del disegno di legge Zan contro l’omobitransfobia, la misoginia e l’abilismo.

È solo il primo passo per un futuro pensato per tuttз.

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