
Oggi, 2 luglio, si è svolta la seduta del Consiglio d’Amministrazione di Edisu sull’approvazione del bando di Borsa di Studio, Servizio Abitativo e Ristorazione per il prossimo anno accademico. Per due mesi il CdA Edisu è stato bloccato da inutili discussioni sulla possibilità di revoca per studenti che avessero commesso reati. La Regione, conscia di non avere la maggioranza in Edisu su questa proposta, ha fatto un passo indietro sulla questione delle revoche per reati. Oggi, però, l’assessora Chiorino, invece che preoccuparsi delle migliaia di studenti che rischiano di abbandonare gli studi a causa della mancanza di borse, ha pensato di condividere con tutti gli organi di stampa un assurdo comunicato in cui veniva proposto il bando approvato oggi come “una svolta storica”. Vogliamo far notare come questo comunicato sia stato redatto e condiviso mentre era ancora in corso la seduta del Consiglio. Addirittura viene riportato un virgolettato di Sciretti, che essendo fisicamente in seduta non avrebbe mai potuto formulare in quel momento; segno che quindi questo comunicato stampa era stato preparato già da tempo, preannunciando l’esito di una votazione, che in realtà sarebbe dovuta essere diversa da quella attuata. Ci chiediamo quindi, se la maggioranza fosse stata contraria, il comunicato sarebbe stato condiviso ugualmente?
Inoltre, questo bando, di fatto, non modifica NULLA rispetto agli anni scorsi. Non soltanto, quindi, si mente rispetto alle ipotetiche vittorie politiche della Lega, ma non si viene nemmeno incontro agli/alle studenti in questa fase di grave crisi economica. Il famoso criterio di revoca della borsa di studio, infatti, è intonso da ben 8 anni e implica che la borsa di studio possa essere revocata non “agli studenti violenti” ma a studenti che trasgrediscano i regolamenti dei propri atenei e subiscano per questo sanzioni disciplinari dall’università di appartenenza (peraltro non sappiamo di casi di applicazione di questa norma negli ultimi anni).
Oggi, nella seduta di CdA, gli equilibri pesavano verso la NON approvazione del bando; erano inizialmente 3 i voti contrari presenti: il nostro, come studenti, quello degli Atenei e quello della minoranza del consiglio regionale. Questa era una situazione tutt’altro che stupefacente dal momento che nelle scorse settimane, in più occasioni (anche sedute degli organi), i rettori degli atenei si erano espressi in continuità con le nostre posizioni sia sulle revoche che sui “criteri Covid”, chiedendo quindi un abbassamento dei CFU per ottenere la borsa. Durante la seduta, però, il Presidente Sciretti ha iniziato a sostenere che la posizione della Vicepresidente (rappresentante gli Atenei) fosse non conforme alla volontà delle università. A questo punto, dopo una rapida consultazione con i Rettori delle Università piemontesi, la posizione degli Atenei è cambiata, portando all’astensione la Vicepresidente. Come risultato, i criteri sono stati votati positivamente dal Consiglio d’Amministrazione, con 2 voti contrari, un’astensione e 2 voti favorevoli (fra cui, ovviamente, il presidente Sciretti).
Questo repentino cambio di posizione, che oseremmo chiamare voltafaccia, ha portato all’approvazione di un bando che, non cambiando nulla rispetto agli scorsi anni accademici, porterà molte persone a non potersi iscrivere all’università l’anno prossimo. Troviamo scandalosa l’incoerenza dimostrata dai rettori e chiediamo che si prendano pubblicamente le loro responsabilità, ammettendo di aver rinunciato a difendere il diritto allo studio con una superficialità che poco si addice a chi amministra un’università.
Un discorso a parte è quello dedicato alla Regione Piemonte che, fin dall’inizio, con l’assoluta complicità del presidente Sciretti, ha fatto di tutto per riuscire a sabotare ogni nostra proposta a favore degli/delle studenti. Troviamo che questa votazione sia uno dei punti più bassi raggiunti in questa Regione per quanto riguarda il Diritto allo Studio Universitario. Da una parte abbiamo la delegittimazione della posizione della Vicepresidente da parte del Presidente Sciretti, che va a scavalcare il concetto di rappresentanza per forzare un voto diverso; dall’altra la vigliacca ritirata degli Atenei, che di punto in bianco dimenticano cosa discusso nelle riunioni precedenti, permettendo di fatto a una amministrazione che mai si è dimostrata a favore del DSU (se non a parole, dopo ripetute pressioni della componente studentesca), di dare all’Edisu lo spazio per non creare criteri ad hoc per la situazione di emergenza in cui tanti/e studenti non hanno potuto sostenere esami.
Noi siamo stufi/e e non abbiamo più intenzione di ascoltare le vostre inutili promesse. Non abbiamo più nessuna fiducia sul fatto che ci saranno dei “criteri straordinari COVID” perchè noi sappiamo benissimo che le vostre parole servono solo come facciata. Ma se sperate di farla franca vi sbagliate, torneremo nelle piazze finché non ci saranno garanzie sul futuro delle e degli studenti che studiano in questa regione.
IL DIRITTO ALLO STUDIO NON SI NEGA!