📰 Riprendiamo e rilanciamo l’appello apparso qualche settimana fa sul quotidiano “Il Manifesto”, lanciato da diversi professori e alcune associazioni, per favorire l’adozione di software libero nella pubblica amministrazione.
📚 Su questo tema, non possiamo che partire dall’istruzione: La naturale conseguenza della digitalizzazione è l’esplosione della produzione di dati personali sensibili, anche degli studentз. La gestione della didattica a distanza, ad esempio, è stata quasi completamente delegata a piattaforme private esterne, che presentano notevoli criticità dal punto di vista della privacy e che creano profitto grazie ai dati che producono gli utenti. Se il problema è importante sul fronte universitario, lo è ancora di più sul fronte scolastico, data la minore età degli studentз. Le scuole e le università erano (e sono) completamente impreparate a gestire questa situazione: le responsabilità non possono che essere in capo ai rispettivi Ministeri, colpevoli di non aver messo a punto nessun tipo di infrastruttura in grado di permetterci una maggior sovranità sui dati personali.
🗯 Ormai quasi un anno fa, nel Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU), abbiamo chiesto al Ministero di svolgere un ruolo di coordinamento per creare un ampio progetto di sviluppo di software libero e open source all’interno della comunità accademica italiana, sulla base delle esigenze digitali del sistema scolastico ed universitario del nostro Paese (che vanno ben oltre la didattica a distanza, si pensi al registro elettronico). In altre parole, creare una infrastruttura che permetta a scuole e università di fornire i servizi digitali necessari per le proprie missioni, senza essere costrette ad appoggiarsi a piattaforme private. Richiesta evidentemente rimasta inascoltata.
🏛 Il tema dell’open source, però, non riguarda solo il mondo dell’istruzione. Tutta la pubblica amministrazione dovrebbe avviare una transizione per passare da un sistema quasi interamente basato su software proprietario a favore di software libero e di formati di file standard e aperti.
💰 Il Recovery Plan può essere una occasione più unica che rara: un concreto investimento in questa direzione, misto all’evitare il riconoscimento dei costi relativi a software proprietario, potrebbe essere un ottimo passo per una maggior tutela dei dati personali, una maggior sicurezza ed una maggior efficienza della PA.
🌐 «Noi sogniamo una rete neutrale e scalabile, nella quale l’identità e i dati di tutti i cittadini che vi accedano siano protetti “by design” e nella quale sono disponibili servizi distribuiti e federati»
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