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Bagni no-gender

La nostra proposta per ottenere un miglioramento degli spazi universitari

Nella giornata di ieri si è tenuta la seduta del Senato Accademico, in cui abbiamo presentato la nostra proposta per l’istituzione dei bagni “no-gender” nel nostro Ateneo, chiedendo che:

Le nostre proposte

  • Nelle nuove costruzioni vengano previsti bagni “no gender” sin dalla costruzione
  • Venga identificata una figura per la revisione degli ambienti attuali, con la conversione o l’istituzione di ambienti sanitari “no gender” in maniera coerente con gli spazi attuali

I risultati

La nostra mozione è stata accolta favorevolmente dal Senato Accademico, con il Rettore che ha accettato di far effettuare una valutazione degli spazi attualmente presenti nell’Ateneo e di quelli in costruzione/rinnovamento.

I bagni “no gender” o meglio “genderless” sono una misura spesso fraintesa nella loro semplicità, dato che vengono spesso intesi come esclusivi per le persone non-binarie, mentre rappresentano in realtà un concetto di fruizione degli ambienti sanitari “nuovo”.

Si tratta semplicemente di riconoscere che le funzioni di un bagno non hanno nulla a che vedere con il genere di chi lo utilizza, con l’istituzione di normali ambienti fruibili da parte di tuttз.

Quello richiesto è un cambiamento di mentalità, lontana dalla logica del binarismo attualmente utilizzato nella gestione degli spazi sanitari pubblici e vicina ad una concezione più inclusiva e pragmatica.

Perchè?

Crediamo che questa iniziativa sia molto importante per il nostro Ateneo e per la comunità studentesca, perché si tratta di una misura mirata ad ottenere un miglioramento a tutto tondo degli spazi universitari, che è già stata portata avanti da altri Atenei, come l’Università di Pisa, sotto la spinta dellз studenti. Saremo il primo Ateneo ad avere approvato la valutazione e l’istituzione di questi ambienti negli organi di governo ufficiali, portandoci come avanguardia all’interno del panorama universitario italiano e dandoci la possibilità di influenzare la realtà di moltissime persone.

Si tratta di un passo verso l’inclusione, riconoscendo le individualità non-binarie che fanno parte del nostro Ateneo senza danneggiare nessun altrǝ e, anzi, potenzialmente migliorando quello che è un servizio veramente essenziale. Un altro passo in questa direzione è stata, durante la stessa seduta di ieri, l’approvazione del regolamento per le carriere alias sia per la popolazione studentesca (per cui era già attiva grazie ai nostri sforzi negli anni scorsi), sia per il personale, secondo una procedura chiara e semplificata.